lunedì 21 aprile 2008

Io odio Cenerentola. -parte 1-

Mah... il titolo probabilmente centra poco. Adesso so solo che ho bisogno di uno sfogo, fisico non lo posso avere, e allora via con uno sfogo scritto. Nemmeno con la penna, ma con una sterile tastiera nera Logitech ( ...un po' di pubblicità occulta ci sta... ormai ce la buttano dappertutto.. no? ). Ecco. Eccomi qui nel mio ufficio dai muri rosa ( "Si chiama rosa ciclamino!" mi ricorda il mio capo, fiero di aver scelto lui stesso questo colore così ... mmh... così RAFFINATO! ), davanti al mio computer nero e di fronte alla mia finestra che guarda diretta le montagne.
Belle le montagne, di solito, a parte in queste ultime due ( ...o forse tre?? o forse treMILA?? Non ce la faccio più, davvero... ) settimane di pioggia. Belle, ma non oggi. E questo non mi aiuta. Riprendiamo da dove eravamo rimasti. Allora...
Eccomi qui nel mio ufficio, in un grigio lunedì mattina di non-sole dopo un weekend da NO COMMENT. Si perchè... perchè alla fine io sono sempre della stessa idea: se le cose devono per forza cambiare, che cambino in meglio, sennò meglio che non cambino. Boh, forse non mi sono spiegata. Ci riprovo. Ok, io raggiungo il mio equilibrio, lo si chiami pure Equilibrio Instabile, ma seppur instabile, c'è. L'insieme di cose brutte e di cose meno brutte fa si che io mi ci abitui e cerchi una benchè minima stabilità per non cadere, o ri-cadere, in periodi oscuri... Nel momento in cui io sono tranquilla, abituata al nulla, senza novità o comunque convinta che per ora và bene così, sospesa nel mio filo di lana che per ora mi tiene su, che dondola un po' ma che mi lascia lì nel mio equilibrio... BOOOOOOOOM. Nel filo ci sale anche qualcun altro, che non si limita però a salire e a farsi gli affari suoi zitto zitto. No. Ci sale. Si avvicina. Forse un po' troppo. Forse và bene anche così in effetti, però poi salta. Salta. Salta. E.... statrrrrrussssscccchhh... Il filo si spezza. Il filo si spezza perchè? Perchè sto maledetto pesa parecchio. Il mio filo di lana fa fatica a tenere su anche me ( ...e qua blocco ogni mio altro pensiero sennò poi il mio post diventa PESANTEEEEEE... molto pesante... se inizio su sto punto, chi mi ferma più?? ) , immagina se riesce a tenere su anche questo qua!!! Il mio era un E.I. (= equilibrio instabile) mica qualcosa di Stabile, mica un filo d'acciao, una corda di nylon, un tenditore di quelli professionali. No. Era di lana. Era fatto su misura. L'avevo fatto io, con le mie mani, apposta per me. Tarato su cose ben precise, sulle mie cose, sulla mia testa. Poteva tenere su me. E nessun altro, o meglio, forse ci poteva stare anche qualcun'altro. Ma con leggerezza. Se pian piano saliva, se ne stava al suo posto, si avvicinava lentamente, poi magari si poteva decidere di scendere dal filo. Una volta scesi si vedeva il da farsi. O ritornare su, da sola, convinta che non ne valeva la pena. O restare giù, perchè forse l'Equilibrio lo si poteva trovare stando con i piedi per terra, cercando di conoscerci meglio, tenendo presente che il filo rimaneva là, tranquillo, ben teso e pronto a riprendermi nel caso in cui ne sentissi l'esigenza. Invece no. Si rompe tutto di nuovo. Io ci provo a fare un nodo per tenere unito sto filo. Ci provo. Non mi abbatto. Non ora. Però la cosa è sempre più difficile perchè una volta spezzato non è più come prima.
** fine Parte 1 **

Nessun commento: